mercoledì 31 gennaio 2018

L'uomo nel sarcofago (da corsa)!

Dall'invidia per chi partecipa al campionato F1 a pedali, al mio primo campionato 


Versione in italiano:



English version:


Randonée Genova-Andora-Genova

180 km in una calda giornata di pieno inverno, in riva al mare, in mezzo a orde di ciclisti, un trike e una reclinata.
Con le bici strane, andiamo a pedalare.


giovedì 25 gennaio 2018

Cronometraggio gps



Sabato 13 gennaio ci siamo trovati presso la zona industriale di Invorio per effettuare delle prove di verifica per un possibile uso di vari sistemi per il cronometraggio automatico delle gare.

sabato 20 gennaio 2018

Coperture ruote aero fatte in casa: ne vale la pena?

Un test per valutare la differenza fra ruote a medio profilo e coperture integrali delle ruote (artigianali) sulla Rev.


Coperture o non coperture? Questo è il problema...

Wheel covers or not wheel covers, that is the question...

martedì 16 gennaio 2018

"We could all end up riding on recumbents"

Ieri stavo guardando una serie di video su youtube dal canale di GCN. Filmati a mio giudizio fatti veramente bene, con quel tocco di comicità alla Top Gear (ora Gran Tour) che non guasta e coinvolge l'appassionato come pochi altri. Uno di questi era il seguente:

Yesterday I was watching a series of videos on youtube from the GCN channel. Videos in my opinion really well done, with a touch of comedy similar to the Top Gear (now Gran Tour) for real bike lovers. One of these was the following:


Verso la fine, precisamente al minuto 5:00 viene presentata la Cervelo P5X. Una bici futuristica da crono che esce dai restrittivi regolamenti UCI e che per questo non può partecipare ad alcuna gara internazionale. Ma la GENIALATA ASSOLUTA è che a un certo punto uno dei simpatici commentatori dice, senza alcuna remora:
"Ci devono essere dei regolamenti ma se non fossero così stringenti probabilmente FINIREMMO TUTTI PER GUIDARE BICICLETTE RECLINATE".

Shit happens

Shit happens, ovvero "gli imprevisti possono accadere". L'importante è superarli.



Venerdì mattina andavo al lavoro, come solitamente cerco di fare. A un certo punto il percorso che faccio abbandona il traffico tentacolare di Borgomanero e si dirige verso strade meno trafficate, alla ricerca di quell'io interiore che emerge quanto si è soli a pedalare e non incastrati fra le lamiere sbuffanti fumo, come un pezzo di Tetris che non ne vuole sapere di mettersi bene, in qualunque modo lo giri.

Metto "la freccia", tento di girare a sinistra, stanno sopraggiungendo altre automobili in senso opposto. Faccio il conto che rallentino un poco, visto che sono tutte ferme in coda. Quella che mi si avvicina non rallenta granché e allora taglio lo stop e, sconsideratamente, passo sulle strisce bianche riflettenti. Queste, complice l'umidità e il sale, fanno probabilmente da effetto saponetta. Com'è, come non è, mi si alleggerisce un poco la ruota anteriore e poi mi abbandona definitivamente la posteriore. Non c'è tempo per recuperare. Sono a terra.

Un mezzo secondo per realizzare, mi rialzo e conto i danni. Vedo lo specchietto solo e abbandonato lì che mi guarda e, dopo poco, sento un bruciore all'avambraccio e al fianco. Poca roba ma in questi casi gioca a sfavore il freddo e l'adrenalina. Riparto, provo ad arrivare lo stesso alla Megaditta, dove cercherò di valutare i danni.

Grazie probabilmente alla bassa velocità (circa 18-20 km/h) e al fatto di essere così basso dall'asfalto non mi sono fatto granchè. Abrasione all'avambraccio e alla parte esterna del gluteo sinistro. Escoriazioni dovute più al riscaldamento che allo sfregamento meccanico tipo cartaverta con l'asfalto. Anche i jeans (che durante la stagione invernale preferisco alla Lycra, per il commuting) hanno fatto il loro lavoro, tant'è che non si sono assolutamente segnati mentre la giacca antivento presenta due fori ma che si sono fermati alla giacca stessa. Giacca prontamente riparata dalla Suocera.
Tuttaposto, tant'è che dopo due giorni sono potuto uscire in bici con Serafino a farmi una bella 100 km.  L'avessi fatto in bici da corsa (e l'ho fatto un paio di anni fa, su una rotonda, sempre andando al lavoro) avrei un livido bello grande, più le escoriazioni. Perchè un conto è cadere da 50 cm, un conto da un metro e passa.

Consiglio a tutti una crema apposita per questi eventi: la Trofodermin che ha cicatrizzato la ferita in un lampo.



Shit happens, or "unexpected events can happen". The important thing is to get over them.

On friday morning I went to work as I usually do. At a certain point, the path leaves the sprawling traffic of Borgomanero and goes towards less busy roads, in search of that inner myself that shows how lonely you are to pedal and not wedged between cars as piece of Tetris that does not want to get stuck, in any way you turn it.



I put on the "turn signal", I try to turn left, other cars are coming in the opposite direction. I hope that they slow down a little, since they are all standing in line. The one that comes up to me does not slow down much and then I cut the stop and, thoughtlessly, step on the white reflecting strips that have probably the effect of soap. As it is, as it is not, I get off a little with the front wheel and then  finally the rear wheel betrays me. I'm on the ground.

A half second to achieve, I try to stand up and see the damage. I see the mirror on the floor and, after a while, I feel a burning sensation on my forearm and on my side. But cold and adrenaline does not le me see the real situation. Anyway I try to reach my office, where I will try to  realise the  real damage.

Thanks probably to low speed (about 18-20 km / h) and the fact of being so low from the asphalt I had no massive wounds. Abrasion of the forearm and the outer part of the left gluteus. Excoriations due more to heating than to rubbing. Even the jeans (which I prefer to wear shorts in the winter version, even in the long version) have done their job, so much so that they are absolutely not marked while the windbreaker jacket has holes but stopped at the jacket itself. Jacket promptly repaired the same day by the mother-in-law.

All OK, and infact after two days I could go out on a bike ride with Serafino for a beautiful 100 km ride.
If I had done it in a racing bike (and I did it a couple of years ago, on a roundabout, always going to work) I would have a bruise, plus bruises. Because an thing is falling from 50 cm, an other by 1 meter.

I recommend to everyone a special cream for these events: the "Trofodermin" that has healed the wound in a flash.

domenica 14 gennaio 2018

Domenica in

Le basse temperature non ci spaventano ed eccoci, io e quel simpaticone mezzo centenario di Serafino (per chi non lo sapesse tra di noi ci sono 10 anni nonché 10 cm, vedasi la foto qui sotto e, anche se non sembra, il più giovane è quello pelato e cioè io...), una domenica di un gennaio come tanti, di un anno come molti altri, sulle salite del Vergante, a pedalare con quello strano oggetto a due ruote con il sedile e la catena lì davanti noto come "Rev".


Giro tranquillo a fasi alterne ma non troppo, con qualche tirata soprattutto in pianura anche insieme ad alcuni gruppi incontrati lungo la strada. In salita il mio vecchio e come tale saggio compagno mi ha costretto a tenere una andatura "costante e redditizia".  Elegante come una berlina, scattante come un go-kart (cit.). Ma alla prima occasione datami dal mio allenatore (in realtà ho fatto finta che l'auricolare non funzionasse .....prontoooo...non sento....inteferenzaaaa....io vadooooo...ehhhh...), sono per l'appunto scattato, felice come un tornado in un parcheggio di roulotte (cit.)

giovedì 11 gennaio 2018

In reclinata sul lungomare più bello d'Europa

Napoli. Tanto bella da togliere il fiato e mai abbastanza celebrata.

Due strani mezzi hanno sfilato oggi sulle strade partenopee. "Il gigante e la bambina", al secolo Fabione (2 metri di muscoli e passione reclinata, felice possessore di una Schlitter Encore) e la Maria (ho finito gli aggettivi, lascio a voi i superlativi che vi vengono in mente).

Adesivi sulla REV

Sentivo che mancava qualcosa.
Una bicicletta senza un minimo di decals fa molto prototipo fatto in cantina ma volete mettere un telaio in carbonio con un bel paio di adesivi arancione KTM? E allora ho deciso che era giunto il momento.
Attacchiamo!


martedì 9 gennaio 2018

La bicicletta ci salverà

Eccezionale la puntata di ieri di "Presa Diretta" su Rai 3.


Per chi se l'è persa, assolutamente da rivedere:

http://www.raiplay.it/video/2017/12/PresaDiretta---La-bicicletta-ci-salvera-d8e1807c-2f58-4204-8525-4150a7b53c96.html

I temi sono praticamente quelli che cerchiamo di trattare qui sul blog, almeno ci conforta che non siamo gli unici matti...

venerdì 5 gennaio 2018

Quanto conta l'inclinazione del sedile in bici reclinata?

Semplice confronto tra due inclinazioni del sedile sulla Rev: 37° e 32°, su circuito in falsopiano.

Simple comparison between two seat inclinations on the Rev: 37 ° and 32 °, on a false slope circuit.


La conclusione è che su questo tipo di tracciato abbastanza pianeggiante vale la pena perchè si guadagna circa 1 km/h sulla media, a parità di sforzo. La controparte è che la bicicletta diventa più difficile da controllare e la posizione è meno comoda per il ciclista. Però almeno con questa semplice prova si può capire a grandi linee quanta è questa differenza.

martedì 2 gennaio 2018

Sito Propulsione Umana



Segnaliamo un sito precursore delle biciclette reclinate in Italia e veicoli a propulsione umana in genere:

http://www.propulsioneumana.it/

Attualmente è in fase di rinnovamento, quindi aspettiamoci succulente novità ogni giorno.
Propulsione umana si occupa anche di organizzare le gare di veicoli HPV in Italia, tra cui le prossime due prove che si terranno a Misano Adriatico, presso il circuito Marco Simoncelli il 25 febbraio e a giugno a Monza.

Qui gli articoli dedicati alle prove dello scorso anno a Misano e Monza, ai quali partecipai rispettivamente in reclinata e velomobile:




http://www.propulsioneumana.it/sezioni/com-kunena-user-manager/terra/hpv-racing/264-risultati-misano-2017


http://www.propulsioneumana.it/sezioni/com-kunena-user-manager/terra/hpv-racing/265-seconda-prova-campionato-italiano-hpv-2017-autodromo-di-monza-3-4-giugno







Aerodinamica, il tuft test sulle F1 a pedali

Il "Tuft Test", la prova aerodinamica su strada.




Video dedicato a un breve test fra due Formula 1 a pedali, con impostazione simile ma differenti nella meccanica. Vengono utilizzati dei fili di lana o carbonio appiccicati con lo scoth sulla carrozzeria per verificare le differenti efficienze. Più il filo si muove e più significa che il flusso è irregolare "turbolento". Questo comporta delle inefficienze aerodinamiche che si traducono in attrito e quindi scarse prestazioni.
E' un sistema molto economico che però consente di tenere conto di tutti i parametri reali (essendo una prova su strada, con le condizioni di effettivo uso del mezzo).

Vedere anche questo secondo video, di Mino: