domenica 22 ottobre 2017

Progetto #bastautodovenonservono - evoluzione

Valutiamo un'architettura alternativa

Di Giacomo Righi

IL VELOCIPEDE AL POSTO DELL'AUTOMOBILE... SECONDO ME




Un altro capitolo della saga. (QUI l'articolo di riferimento)

La novità di oggi potrebbe portare un cambiamento piuttosto profondo. Mai fossilizzarsi su un progetto, anche se già avviato; e allora, se lungo la strada si raccoglie una piccola pulce che si insedia in un orecchio, bisogna ascoltarla. 

Chiedo scusa a Marco se sembra che lo abbia definito piccola pulce... in effetti è stato un suo suggerimento a farmi rivalutare i miei propositi. In particolare, mi ha fatto un po' di pubblicità al suo Tamber, trike tipo delta a due posti, con cui le donne della sua famiglia si sono trovate bene. Personalmente sono sempre stato molto scettico nei confronti dei trike delta, perché, in linea puramente teorica, nelle eventuali manovre di emergenza la struttura tipo tadpole dovrebbe essere più sicura. 

La questione è presto spiegata: trovare un ostacolo improvviso, magari correndo giù per una discesa, porta istintivamente a frenare e sterzare contemporaneamente. In un tadpole, che ha un appoggio a terra che ha la forma di un triangolo con la punta rivolta indietro, le forze tendono a scaricarsi verso una delle due ruote anteriori, cioè nel punto in cui il triangolo è più largo. In un delta, il cui appoggio ha la punta rivolta in avanti, le forze tendono a scaricarsi oltre a uno dei due lati obliqui che uniscono la ruota anteriore alle due posteriori; la conseguenza è un più facile ribaltamento.  


Questa, però, è solo la teoria. Ecco perché, pur avendo a disposizione due trikes diversi nelle misure (il delta di Marco è più stretto ed è nato come biposto, il mio tadpole invece è più largo, più basso ed è ancora monoposto), abbiamo invaso un parcheggio per qualche minuto allo scopo di fare dei test:


Dai test insomma appare evidente che il Tamber, con la trazione anteriore e i pedali solidali allo sterzo, ha una serie di caratteristiche inaspettate. Il fatto di avere le gambe che partecipano alla sterzata cambia radicalmente il comportamento, e la cosa più sorprendente è che il cambiamento interessa anche la manovra istintiva di emergenza. In breve, non è come guidare un'Apecar... ma è difficile dare un'immagine che faccia intuire in poche parole il concetto: è un po' come se quasi tutta la massa del corpo del conducente sia sempre così coinvolta nella guida, che viene "costretta" a mantenere la stabilità, nonostante l'architettura a delta, anche durante una manovra brusca e istintiva. 
Come accennato nel filmato, inoltre, bisogna considerare anche che la presenza o meno del passeggero crea dei peggioramenti o dei miglioramenti verso il limite del ribaltamento. In realtà può anche provocare altri problemi, che considero secondari solo perché non legati alla sicurezza, ma non meno importanti nell'utilizzo pratico, in particolare la perdita di trazione su fondi scivolosi in salita: poter sostituire l'automobile vuol dire anche poter affrontare queste situazioni. 

In conclusione, il progetto che avevo avviato è da rivalutare. Un trike delta, con trazione diretta anteriore, con baricentro basso e una collocazione di compromesso delle ruote posteriori, a parità di carreggiata potrebbe non essere tanto meno sicuro di un tadpole di misure analoghe. E sarebbe superiore per quanto riguarda l'efficienza della trasmissione della potenza muscolare, la semplicità dello sterzo, l'ingombro e probabilmente anche il peso. Per entrambi però i pro e i contro, in termini di stabilità e di trazione, si invertono quando si ospita a bordo il passeggero. Ma sul delta montare la motoruota al posto di una delle due ruote posteriori sarebbe meccanicamente più semplice e con meno problemi di asimmetria alla guida rispetto al tadpole... 

Chi vincerà? 

Nota: è abbastanza evidente che avere quattro ruote risolverebbe quasi tutti i problemi, ma comporterebbe un aumento sensibile della complessità costruttiva, un probabile aumento del peso e peggioramento della resa della trasmissione. Tengo questa opportunità come alternativa, se le altre fossero insoddisfacenti. 

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