sabato 7 ottobre 2017

Un trike biposto trasporto persone

Il trike delta reclinato "Tamber"



Tra i vari progetti in cui mi sono buttato in questi anni, c'è un trike delta (cioè un tre ruote, una ruota davanti due dietro) biposto che ho chiamato "Tritandem reclinato", "tri" dalle tre ruote in configurazione delta e "tandem" dai due posti ma che Sofia ha ribattezzato "Tamber", per fare prima.





L'obiettivo è di arrivare a un mezzo che mi consenta di portarmi dietro tutta la famiglia in qualche giretto (per questo è anche elettrificato) e magari di lasciare a casa la macchina in qualche tragitto casa-scuola.

Con l'occasione abbiamo realizzando un tutorial video della prima fase della costruzione, condividendo un po' le scelte fatte durante la realizzazione del mezzo e qualche piccolo consiglio per chi volesse tentare di percorrere strade simili. Sotto forma di tutorial video, la condivisione dell'esperienza di costruzione è più immediata e, spero, gradevole. Perdonate l'audio, purtroppo non è il punto di forza delle telecamerine usate:





Dopo un po' di taglia / cuci / modifica /no così non va / ma stai scherzando????/ si così può andare/ , il triciclo che stavo costruendo ha un po' cambiato forma:





La trasmissione è quella di una  TD MBB. Oramai sono un po' fissato con 'sta cosa ma devo dire che ha dato dei riscontri positivi. In pratica significa che sulla forcella anteriore è fissata tutta la trasmissione che ruota all'unisono con questa. Cioè, quando si sterza, girano anche anche i pedali. Il vantaggio è la facilità costruttiva e soprattutto una catena corta quanto quella di una normale bicicletta e non chilometrica come sulla maggior parte delle reclinate. TD significa "trazione diretta" e MBB significa Moving Bottom Bracet e cioè movimento centrale (i pedali) che si muovono. E' sostanzialmente la stessa geometria della Rev.

La costruizione è iniziata nel 2016 ed è proseguita per circa 1 anno, a fasi alterne. 

I componenti sono quelli relativi a un paio di mountain bike, con un telaio saldato ad arco (elettrodo, con l'amata odiata saldatrice). Le ruote posteriori sono da Bmx 20" con perno da 14 mm che consente un montaggio a sbalzo senza il rischio di piegarsi mai. All'anteriore c'è una ruota elettrificata con una potenza di 250W che consente di portare il peso del trike più quello de passeggero senza far fatica. Pure mia moglie ne è contenta. E calcolate che è dal 1998 che non pedalava mentre ora ogni tanto un giretto lo fa. Lo hanno provato anche degli amici e si sono tutti abbastanza sorpresi della comodità e della facilità d'uso.

In effetti viene utilizzato molto spesso. Inizialmente mia moglie lo usava solo per portare Sofia all'asilo (invidiata dalle mamme). Ogni tanto ora Elisa ci va anche, senza passeggero, al lavoro. Chiaro che in questo caso, con il baricentro molto più avanzato mancando il peso del passeggero che compensa, le rotonde vanno fatte con calma, per evitare di farle su due ruote (fattibile ma occorre essere un po' equilibristi). La pedalata assistita con l'acceleratore a leva è molto comodo nel modulare la potenza per cui viene usato con molto piacere. Pure io ci faccio delle belle sgambate serali con Sofia, andiamo a prenderci il gelato o a fare un giro al parco.


Ci siamo pure andati a girare a Monza, in pista:







Quello che mi viene in mente è che la posizione comoda, l'aria fresca in viso, la possibilità di fare tanta o nessuna fatica ma anche tutto sommato l'agilità di poterlo usare sempre e dovunque danno grande piacere e voglia di farci un giro. Ma soprattutto la sensazione di avere un passeggero appena dietro la schiena, con cui parlare amabilmente senza l'ondeggiamento incontrollabile tipico della bicicletta stracarica (specie a velocità molto bassa), dà quel "quid" in più che fa la differenza. 


Non si mette mai giù il piede, al semaforo è come essere su una bella decappottabile. E poi ti guardano tutti, come su una bella decapottabile. C'è la sensazione tipica di volare con una reclinata, la stabilità di un trike (rotonde a parte) e soprattutto la possibilità di condividere con la propria figlia, qualche bel momento della vita. Ci starebbe anche la suocera ma lì il piacere viene un pelo meno...



In giro ovviamente si fa notare, come qualunque reclinata. Questa però fa subito simpatia perché è chiaro il fine del mezzo e quanto è potenzialmente divertente. A Borgomanero oramai siamo una delle famiglie più conosciute. Non so se positivamente o negativamente ma sicuramente non passiamo inosservati. Una bella famiglia Addams su 5 ruote (3 del trike +2 della reclinata).

Qualche dato tecnico: la velocità massima è strettamente quella di legge, 25 km/h. Volendo si può arrivare a 30-32 spingendo molto, solo a pedali ma non ne vale la pena, meglio godersi il viaggio facendo poca fatica. Non è un mezzo che stimola le prestazioni. La batteria da 13.6Ah a 36V consente una percorrenza su strada saliscendi ma tendenzialmente in piano, di circa 60-70 km. 


Ho installato un voltmetro economico che mi dà la tensione e con quel dato vediamo l'autonomia. Si parte da 42V circa a piena carica, fino a 35 ma devo dire che non siamo mai andati sotto i 36V nei nostri giri. Il peso è di 30 kg circa, con elettrificazione. Il comfort è buono a patto di tenere le Big Apple posteriori a 2 bar che fanno da ammortizzatore. Per quanto riguarda i problemi tecnici iniziali, è caduta la catena 4-5 volte, onestamente non ho capito il perchè non guidando io. Poi il freno posteriore una volta si è bloccato perché si era piegato il tubo che fa da bracciolo ed era andato, nella sua parte più bassa, ad interferire con il sistema di azionamento. La cosa l'ho risolta rinforzando la saldatura. Ho bucato una volta ma era un foro piccolo per cui siamo arrivati a casa senza problemi. Per il resto, l'affidabiltà è buona, essendo un mezzo molto semplice.

E' piaciuta così tanto abbiamo deciso di portarlo, per due anni di seguito, in vacanza al mare. Delle fantastiche vacanze dove ho potuto spostare tutta la famiglia a pedali. Per questo un bel grazie a chi ha inventato l'elettrificazione, senza la quale non avrei mai ottenuto alcun risultato in termini di km percorsi con la prole e consorte.




Queste sono le foto relative al primo anno (2016) che mi sono portato dietro le biciclette in vacanza, ad esclusione delle Grazielle di quando avevo 10 anni e andavo al mare in roulotte.


La parte più difficile è stato in effetti il viaggio di andata:




Chi ci ha visto in autostrada avrà pensato che avevamo svaligiato un negozio di biciclette per diversamente abili e già che c'eravamo anche una carrozzina...

Da Borgomanero a Lignano Sabbiadoro ci abbiamo messo 6 ore contro le 4-5 che normalmente occorrono, non tanto per le code (che abbiamo quasi del tutto evitato), quanto per l'enorme muro aerodinamico che le biciclette e soprattutto i sedili, causavano. Velocità di crociera di circa 85 km/h, con rare punte di 100.
Una volta arrivati e scaricato, però, i mezzi si sono rivelati molto utili, soprattutto il trike, che abbiamo usato sia per spostarci che per fare la spesa. Il trike ha dato in questo caso il meglio di sé, consentendoci di lasciare quasi sempre la macchina nel posteggio.





Alla fine abbiamo percorso 150 km in due settimane, che sembrano pochi ma che sono il Guiness World record per mia moglie, che credo non abbia mai percorso tale distanza in tale lasso di tempo. Il giro più lungo è stato Lignano-Bibione (circa 40 km in un pomeriggio) che sarebbero luoghi estremamente vicini, se non fosse per un paio di fiumi che non consentono lo spostamento in linea retta, con passaggio obbligato su strada extraurbana parecchio pericolosa.

Alcune immagini:


Qui sotto la bellissima ciclabile di Bibione, sul lungo mare:




Altre immagini dei percorsi ciclabili di Lignano:






I problemi riscontrati sono stati un raggio rotto, due giorni prima di tornare, che comunque non ha pregiudicato l'uso e il furto di una pizzetta mezza mangiata, tre barattolini di tonno in scatola, il porta cellulare e due brugole, sul trike. Non ci hanno rubato un gran che, più che altro il fastidio di qualcuno che ha frugato nelle borse. Il trike era su un passaggio pedonale di ampio passaggio, mi chiedo chi glielo ha fatto fare...

Per quanto riguarda lo stato delle ciclabili a Lignano, la situazione è buona, con un paio di "dorsali" che congiungono la zona pineta, a sud, con la zona Sabbiadoro e faro-porto, a nord.

Questa la ciclabile sterrata ad ovest, in zona non balneare:


Questa la ciclabile ad est, che costeggia gli stabilimenti balneari:


E questa è la bellissima ciclabile in pineta, una vera autostrada di un paio di km che consente di godere del profumo dei pini marittimi e del canto delle cicale:


Purtroppo ci sono molti spezzettamenti tra i vari tratti di cliclabili ma credo che in Italia sia impossibile pretendere altrimenti. Unico rammarico, l'impossibilità di raggiungere Bibione in bicicletta in sicurezza per il già citato problema della strada extraurbana da percorrere (che comunque abbiamo fatto e ne valeva la pena).

Riscontri? I mezzi hanno ovviamente tirato molto l'occhio. Ci hanno chiesto informazioni una decina di persone, di cui due molto entusiaste. Però il problema è che se i mezzi sono fermi, in pochi si accorgono che sono "diversi", non ci fanno caso. Al supermercato è anche perggio, quasi dai fastidio visto che sei diverso e per di più ingombri....Al più qualche vecchietto si è avvicinato a mò di posizione da cantiere urbano e ha guardato intensamente ma senza domane. Timidezza? Forse, o forse pensano alla solita cosa del diversamente abile. Quando sono in movimento, invece, nessuno osa fermarti (forse per lo stesso motivo). Ovviamente tantissimi i "che figata", urlati dai ragazzi e bambini, soprattutto per la reclinata. Al mio passaggio, un tipo su una bici verticale sgangherata mi ha urlato: "Sarà mica comoda!" e prontamente ho risposto: "sarà comodo il suo sellino!".

In conclusione, un'ottima esperienza, quasi il coronamento di un sogno: quello di condividere la passione con moglie e figlia. Che hanno apprezzato molto tant'è che ora, a casa, sembra non possano farne a meno.
Quest'anno (2017) abbiamo doppiato l'esperienza e siamo tornati ancora a Lignano.



Particolarmente piacevole è stato partecipare a un raduno di ciclisti, con un bel giro organizzato e molto partecipato. All'inizio c'è stato il "solito" scetticismo, bucato velocemente però da alcuni partecipanti che hanno addirittura voluto provarlo, giudicandolo "divertentissimo".



Conclusione.
L'idea di un mezzo così secondo me non è da buttare via. Elettrificato (senza non è altrettanto piacevole andarci), è un mezzo estremamente godibile, poco ingombrante (e quindi trasportabile) e discretamente leggero. Il passeggero, che può avere una taglia anche da adulto, si gode il panorama e viene cullato, nel silenzio, in un viaggio piacevole e rilassante. Il "pilota" può modulare la fatica da quasi nulla a "estrema". L'unico difetto potrebbe essere la stabilità in curva, specie se il passeggero è assente ma basta evitare di fare le curve "a fuoco". Un grande vantaggio che ha sottolineato molte volte Elisa, parlando del mezzo con gli amici è che, diversamente dalle "cargo bike", il passeggero non è davanti ma dietro e quindi in caso di incidente frontale è molto più protetto. Tra l'altro, essendo un mezzo a tre ruote e quindi che si auto-sostiene, non occorre nessun tipo di pratica per andarci in giro.



Il problema, semmai è che difficilmente vedremo un mezzo simile prodotto in grande serie, per la solita questione che le grandi case non credono in mezzi alternativi, soprattutto reclinati. Però vi assicuro che come mezzo per rilassarsi e godersi l'aria una bella pedalata fra i capelli (avendoceli) in relax assoluto, è veramente il massimo. E va bene anche per portarci la spesa.

Un "hurrà" per il Tamber!



1 commento:

jacklanterna ha detto...

Mezzo molto simpatico adatto sia a far pedalare chi " pedala poco " sia a sdoganare un pò la reclinata tra la gente comune . Una vera alternativa all'auto in città .