mercoledì 4 ottobre 2017

Benvenuti


Benvenuti in questo blog dedicato a noi negati, a noi imbranati, a noi che in ferramenta ci siamo sempre chiesti la differenza fra un bullone e un dado. A tutti quelli che si sono fatti regalare la saldatrice che è da anni che prende polvere e che probabilmente neanche si accende neanche più.

Benvenuti a quelli che di meccanica ci capiscono meno della moglie e soprattutto molto meno della suocera che MacGyver levati...
Benvenuti a quelli che se sentono parlare di pipa porta manubrio pensano a un tipo particolare di sigaretta elettronica.



Benvenuti a quelli che da piccoli sognavano di costruire, con i Lego, una riproduzione reale della Ferrari 312T2 e andarci a girare in pista e che invece riuscivano a malapena a terminare le costruzioni seguendo, senza capirle, le istruzioni.




A quelli che hanno provato a mettere a posto il motorino ma alla fine si trovavano sempre con una manciata di viti di troppo "tanto non servono".



Benvenuti infine a quelli che, vedendo una bicicletta reclinata non osano fare domande perché pensano che chi la usa è diversamente abile e quindi si tengono la curiosità, si sa mai. Benvenuti a quelli che, quanto passa uno con la reclinata, al massimo gli fanno la domanda delle domande: “ma è comoda?”, con quell'espressione storta di chi non ci capisce molto ma tanto perché è tutto montato a rovescio che neanche Picasso con la dissenteria e una punta di alzheimer gli veniva così scombinato.



Anche io, un tempo, non ne capivo una mazza. La meccanica, questa sconosciuta. Brugola, grugola, come si chiama quella dannata cosa a L?

Poi un giorno, quando ancora potevo mettermi, a ragione, il gel sui folti capelli ed ero giovane, mi misi nella zucca di provare a costruire qualcosa. Con quella stramaledetta di una saldatrice comprata in offerta in un mercato di provincia che nessuno se la voleva più portare a spasso visto il peso. E lei, sua Maestà la saldatrice, sempre lì, che mi osservava, con quella sua odiosa aria di sfida di chi ne sa più di te. La sfida la accettai ma vinse lei. Però imparai a mettere insieme due pezzi di ferro e mi si aprì un mondo. Il mondo dell’ autocostruzione, appassionante e infinitamente ricco.




La mia prima costruzione fu un go- kart, fatto con i pezzi avanzati della cancellata avanzata di casa mia e, come ruote, due pentole a pressione ricoperte con battistrada tagliate da uno pneumatico antineve che mio nonno teneva in cantina in caso di evenienza. Non glielo dissi mai, bastò far sparire le prove. Davanti, due ruote da carrello della spesa. Motore, un glorioso tre marce il Garelli Vip 50 (ma portato a 70, sempre sia adorata la Malossi).


Da quell’ esperimento è passato del tempo. Ho potuto costruire altri tipi di veicoli a motore, in particolare per le competizioni su terra, di "autocross". Quello fu l'inizio della realizzazione di tutti i miei sogni di bambino. Un mondo dove ognuno può essere costruttore e pilota, con largo spazio per la fantasia.

Ma la vera apoteosi, inaspettata e per questo più entusiasmante, furono i mezzi reclinati. Il sedile non mancava ma il motore non c'era più. "Il motore sono io". Che c'è di più bello e soddisfacente? Nulla o quasi, ve lo dico io. Girare per strada con un mezzo che hai costruito tu, che hai assemblato con le tue mani e immaginato con la tua mente. La "tua bicicletta". Il tuo mezzo perfetto. Un sogno fatto realtà.


Correva l’anno 2012 e, parlando una sera con un amico dell'autocross (Francesco, che non ringrazierò mai abbastanza), mi raccontò che stava costruendo un mezzo strano, un "trike" che avrebbe poi usato su strada. Un matto! Ma non era un mezzo per diversamente abili, quello? No, non lo era. Mi consigliò un forum "Bici reclinate Italia" e lo visitai con mente aperta e cuore gonfio di aspettative, io che ho sempre amato il diverso, l'inaspettato, il nuovo, il particolare evitando, se possibile, il banale ma cercando comunque di non prendermi troppo sul serio, come è giusto che sia. Mi si accese una luce, un fuoco dentro e, da allora, ho costruito e guidato praticamente ogni tipologia di velocipede reclinato, lì, nel buio della mia cantina anche con l'aiuto della saldatrice di riserva che è ancora lì, la stessa dei miei 14 anni. Però ora è lei a guardarmi con un poco di ammirazione. E' anche gelosa per quella ad inverter. Ma gli sta bene a 'sta presuntuosa di una saldatrice...

Si costruisce quasi sempre con  pezzi di recupero, per carità. Due, tre, quattro ruote. Mezzi belli e brutti,  veloci e lenti ma sempre diversi, sempre speciali perché tutti son “la mia” bicicletta, il mio tre ruote, la mia "macchina".

Questo blog è per coloro i quali non si accontentano di pedalare. Non si accontentano di fare piccoli lavori di manutenzione su una bicicletta. Questo blog è dedicato a quei temerari che la bicicletta SE LA COSTRUISCONO. E, come se non bastasse, si costruiscono una bicicletta “reclinata”, indiscutibilmente il modo più comodo ed esclusivo per andare in giro pedalando. E sconosciuto.


Perché un blog? Nel tempo ho pubblicato documenti sparsi un po' ovunque. Interessanti, noiosi, non so. Qui, se vorrete, cercherò di dare alcuni spunti per chi si vorrà avvicinare all'auto costruzione, con i video che ho pubblicato in questi anni e con nuovi che arriveranno. L'obiettivo è proprio raccogliere qui testi e foto sparsi per la rete, in modo che, per chi lo vorrà, diventino più facilmente consultabili.

Non occorre essere dei fanatici o avere particolari abilità. Occorre fare un salto alla LIDL quando vedete comparire il volantino con le offerte di utensileria e avere un po’ di tempo libero. Un pizzico di pazienza e passione farà il resto. Chiedete e, per quel poco che so, vi darò volentieri una mano.



Biciclette reclinate per negati, biciclette reclinate per principianti. 
Bici reclinate PER TUTTI.





7 commenti:

MINO_73 ha detto...

Che differenza c'è tra un bullone e un dado? No, scherzo, lo so già! In bocca al lupo per questa avventura, che questa miniera che stai allestendo possa riempirsi di pietre preziose e pietre miliari nella storia della bicicletta.

jacklanterna ha detto...

Perchè , adesso non metti più il gel? Grande Marco ! Prima o poi riuscirò a fare una salto nel tuo antro delle idee per un mini corso di saldatura . Il Lidl è già stato saccheggiato ma per ora non ho avuto il coraggio di far danni... :)

Anonimo ha detto...

biciclette reclinate per tutti...... ottimo blog

proprimi ha detto...

Evvai Sofia!
Sei la presentatrice, ma anche il braccio destro del tuo papà Marco.

EBS ha detto...

Ottimo, proprio il blog che ci voleva per uno come me.
Mi sono subito riconosciuto nella presentazione tranne per il fatto che la saldatrice non ce l'ho (ancora...).
Le premesse sono ottime per cui attendo con ansia i contenuti che tu e Sofia ci proporrete di volta in volta. :-)
Buon lavoro!

Unknown ha detto...

Ciao Marco, alcune settimane fa avevo postato un commento su youtube in cui mi rispondevi che costruivi reclinate per amici e da quel giorno ho seguito molti video.
Anche io possiedo le nozioni e attrezzatura da fabbro e la passione per la bici....in generale.
Ho realizzato e quasi terminato la mia prima, pesante reclinata e la soddisfazione a guidarla è stata grande.
Devo verniciarla e montare freni e cavi cambio, certo non è in carbonio ma come inizio ci siamo.
Mi piacerebbe mandarti alcune foto, come posso fare?
Pure io percorro in bici casa lavoro.
A presto. Mauro Quaglia

Marco Ruga ha detto...

@ mauro quagla: manda pure tutto il materiale che vuoi che lo pubblichiamo sul blog, ci fa molto piacere:
markciccio@alice.it

Grazie!