Trike delta, pedalata assistita, due posti, carenatura "combinata": pronti per il commuting, lasciando ferma l'automobile più possibile.
Ci sono voluti un po' di mesi di lavoro, anche se a dirla tutta non è stato un impegno esagerato... è sempre la cronica mancanza di tempo libero il vero problema.
"Triciclobus" è il nuovo e probabilmente definitivo nome del velocipede, con un chiaro riferimento agli scuolabus che, oltre ad avere più o meno gli stessi colori, condividono lo scopo di portare studenti a scuola... solo mia figlia, nel mio caso, ma con la comodità di poter proseguire fino al posto di lavoro senza cambiare veicolo e, soprattutto, in ogni condizione meteo. Naturalmente questo tentativo di sostituire l'automobile in tutte le possibili occasioni e nella maniera più efficiente non è necessariamente vincolato a questo unico utilizzo; strada facendo scopriremo in che misura, oltre a svolgere il lavoro di un'utilitaria nell'uso cittadino, potrà permetterci di fare anche del turismo.
Rimando agli articoli che ho pubblicato in precedenza, contrassegnati con #BASTAUTODOVENONSERVONO, per approfondire i dettagli relativi alla realizzazione del mezzo.
Oggi, nel tardo pomeriggio di una giornata invernale piuttosto freddina, abbiamo fatto un giro per la città simulando un utilizzo tipico del mezzo, attualmente considerabile definitivo (ma immagino che ci saranno modifiche di aggiustamento da prevedere).
Purtroppo le numerose aperture nella carena, insieme alle temperature sotto lo zero e al fatto che chi siede dietro è passivo, hanno sottoposto la mia povera passeggera a un trattamento criogenico poco gradevole, soprattutto a piedi e gambe... È vero che non aveva indosso indumenti per la montagna, ma sarà il caso di prevedere una protezione supplementare.
Ecco un filmato riassuntivo del breve giro (con tanto di sottotitoli in inglese per renderlo "internazionale"):
In conclusione, prima uscita completata con successo e qualche riserva. Manca però ancora un test importante: la pioggia! La forma del muso è congegnata per evitare di finire inzuppati nonostante sia aperta, tuttavia solo la prova diretta potrà confermare o smentire se il lavoro fatto è efficace. Dita incrociate!
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